"Nessuna persona ai margini, nessuna persona esclusa dalla vitalità e dal valore della vita sociale." (Aldo Moro)
Il 17 Maggio si è aperta con l’Inno d’Italia la cerimonia per l’inaugurazione della nuova targa con l’intitolazione della scuola, realizzata e donata dal Prof. Marcello Talevi.
Il coro della scuola, diretto dal M. Angela De Pace, ha così accolto Agnese Moro, figlia dell’ on. Aldo Moro e Giovanni Ricci figlio dell’appuntato Domenico Ricci morto nell’agguato di via Fani, che ha portato al rapimento di Moro e all’uccisione di tutti gli uomini della sua scorta.
Si ringrazia la Regione, il Presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi e l’Assessore all'Istruzione Marco Lucchetti per il Patrocinio e la compartecipazione all’importante evento.
A dare il saluto ad Agnese Moro, Giovanni Ricci e alle autorità presenti la Dirigente Scolastica Prof.ssa Maria Ambrogini. Gli alunni delle classi seconde hanno portato il loro contributo leggendo alcuni aforismi dell’On. Moro e dei passi tratti dalla sua ultima lettera alla moglie. I ragazzi della quinta classe hanno proseguito nel rendere più definita la personalità dello statista leggendo alcune istantanee di vita tratte dal libro di Maria Fida Moro “La casa dei cento Natali”.
Agnese Moro è riuscita poi con molta leggerezza e grande calore a rendere la figura del padre più familiare, vicino, quasi amico, modalità che ha ripreso nel pomeriggio nell’incontro presso la sala dell’ex-cinema “Sport”. Qui, attraverso una narrazione guidata dalle immagini a lei care, ha dato modo ai presenti di conoscere l’on. Moro nella sua grande rettitudine e nel suo grande senso della Repubblica, di cui sentiva di esserne un rappresentante anche in ogni più piccolo momento della sua vita.
La cerimonia ha permesso di ricordare lo statista ucciso dalle BR e tutte le persone che con lui e come lui hanno dato tutti se stessi per la democrazia e la libertà del nostro Paese, anche grazie alle parole della fiduciaria del plesso ins. Nicoletta Moroni: - La democrazia non è qualcosa che va avanti da sola bisogna imparare ad apprezzarla e a proteggerla. A volte si pagano prezzi elevatissimi per difendere e cercare di compiere con semplicità e rigore il proprio dovere qualunque esso sia. Questo momento, che ci ritrova uniti nel ripensare a quella triste vicenda avvenuta 36 anni fa, è per noi insegnanti della scuola intitolata per l’appunto ad Aldo Moro ed agli agenti della sua scorta, una imperdibile occasione per ricordare alcuni grandi valori che sono alla base della convivenza democratica: il rispetto delle persone, il rispetto delle idee ed il rigore e la tenacia nel compiere il proprio dovere.
Da questa memoria traiamo e rinnoviamo l’energia per continuare a difenderli così come conclude l’ins. Moroni: - Noi quale corpo insegnante insieme alle famiglie abbiamo il dovere di trasmettere ai ragazzi la fiducia nei valori della democrazia e dello stato di diritto che devono avere la meglio sulle logiche della violenza e del terrore. Far comprendere ai nostri alunni, ai nostri ragazzi… che ciascuno di noi può realmente fare la differenza seguendo le regole e senza immaginare o credere in improbabili scorciatoie che possono condurre all’uso della forza e alla prepotenza per far valere le proprie idee o opinioni.
Ecco che la scuola, in una società dell’apparire e del consumo veloce, è chiamata a svolgere con fermezza e competenza la sua funzione educativa tra difficoltà crescenti, aiutando i ragazzi a costruire le proprie conoscenze e competenze attraverso impegno, sforzo, continuità ma, allo stesso tempo, anche con coinvolgimento emotivo, curiosità, entusiasmo e passione in un ambiente di rispetto reciproco.